Fara in Sabina
Fara in Sabina è un borgo di origini medievali arroccato con i suoi 482 m su Colle Buzio, situato tra i Monti Sabini e la Valle del Tevere, in provincia di Rieti. La vista panoramica spazia a 360° dal Terminillo ai monti della Laga, dal Soratte al Cimino fino a Roma intravedendo la sagoma della Cupola di San Pietro. La sua area risultava abitata già in epoca preistorica, come testimoniano alcuni reperti archeologici ritrovati in zona. Un primo insediamento, risalente alla fine del VI secolo ad opera di un distaccamento militare longobardo, doveva essersi già stabilito nell’area dove poi sorgerà, nello scorcio del X secolo, il castello medievale.
La sua posizione elevata a dominio del Monte Acuziano e della strada per il monastero, faceva si che fosse un centro di grande importanza strategica. A partire dal XII secolo si afferma un’aristocrazia locale che costruisce case e torri che ancora possono vedersi nel tessuto urbanistico della città. Nel Rinascimento le famiglie nobili, soprattutto di ascendenza romana quali Orsini, Farnese, Barberini e Brancaleoni, che avevano incarichi nell’abbazia farfense, lasciano la loro impronta nel borgo ristrutturando le vecchie costruzioni in eleganti palazzetti che modificano profondamente la struttura urbanistica.
A questo periodo risale la costruzione delle mura urbane e di due porte di accesso ancora visibili. All’inizio del XIX secolo, Fara divenne sede del Governariato dal quale dipendevano alcuni comuni vicini. Attraversando Porta Romana e salendo per le strette vie, si incontrano sontuosi palazzi nobiliari (Palazzo Orsini, Palazzo Manfredi, Palazzo Martini), fino ad arrivare in piazza del Duomo, fulcro del borgo, dove spicca la Torre Campanaria con accanto la Cisterna cinquecentesca ad edicola; di fronte si staglia l’austera mole del quattrocentesco Palazzo Brancaleoni, attuale sede del Museo Civico Archeologico; chiude la piazza la Collegiata di S. Antonino, Duomo di Fara. Altri siti che testimoniano l’importanza del patrimonio storico di Fara sono il Monastero delle Clarisse Eremite con il Museo del Silenzio e la Chiesa di San Giacomo. Fara in Sabina è tappa del Cammino di Francesco, percorso di interesse religioso e naturalistico che, dalla Valle Santa Reatina, conduce il pellegrino all’Abbazia di Farfa per poi salire al borgo farese. Il territorio di Fara in Sabina è inoltre ricco di pittoreschi scorci paesaggistici, dati dalla diffusa presenza di oliveti che danno origine al rinomato olio dop della Sabina.
Di notevole interesse è l’olivo secolare, tra i più grandi d’Europa, conosciuto come l’Ulivone di Canneto e situato proprio in questa frazione. Percorrendo i vicoli si può ancora respirare ed ammirare l’antica atmosfera medievale di Fara in Sabina e la sua ricchezza risiede proprio in un territorio composto da tanti borghi dal passato autonomo, ma che oggi formano un percorso unico che si sviluppa tra storia, arte, natura ed enogastronomia.Da Fara è poi consigliabile un’escursione alle suggestive e romantiche rovine dell’Abbazia di San Martino, che giacciono, ben visibili, sulla cima del Monte Acuziano, la brulla, pietrosa e desolata altura.
Siti di particolare interesse
Duomo (Collegiata di Sant’Antonino) - sec. XVI
Sede di un “Collegio di Canonici”, fu costruita nel primo decennio del 1500 ampliando la precedente chiesa trecentesca.Il portale è in stile classico e l'interno a tre navate conserva dipinti del Manenti, della scuola romana di Guido Reni e un prezioso Tabernacolo della scuola del Vignola.
Monastero delle Clarisse Eremite - sec. XVII
È stato fondato per volontà di Suor Francesca Farnese, utilizzando le strutture dell'antico castello di Fara.. Per rispettare i canoni imposti dalla regola della clausura, il convento non è visitabile.
Museo del Silenzio
Il Museo è allestito all'interno del Monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina, raccontandone in modo originale e molto toccante la vita e la spiritualità delle suore di clausura. All'interno è visibile un pregevole affresco del 1501 che raffigura la “Madonna della Misericordia”.